IL TAI CHI (TAIJIQUAN): DANZA, GINNASTICA O ARTE MARZIALE?

IL TAI CHI (TAIJIQUAN): DANZA, GINNASTICA O ARTE MARZIALE?

Oggi il Taijiquan (o semplicemente Tai Chi) è ampiamente e quotidianamente praticato in tutto il mondo, principalmente per le riconosciute proprietà di mantenimento della salute fisica e mentale.
In realtà il Taijiquan è un’antica, e assai efficace, arte marziale cinese che si distingue da altre discipline marziali perché non si basa sulla forza muscolare, ma sul controllo di dinamiche motorie interne, sull’idea della “non resistenza”, sullo sviluppo e ricerca dell’energia interna e su un’attenta percezione del proprio corpo.

Ciò che caratterizza ed ha reso famoso in tutto il mondo occidentale il Tai Chi, è l’esecuzione di una sequenza di movimenti lenti, armoniosi e di grande potenza, rappresentanti tecniche marziali, la cui continuità e fluidità d’esecuzione può farla apparire ai profani come una “danza”. Ma l’osservatore attento noterà nello svolgimento della “Forma” la forza e l’energia interna che contraddistinguono questa affascinante disciplina.

Perché praticare il Taijiquan?

Il Taijiquan si pone come primo obiettivo quello di far acquisire al praticante una maggiore presenza e consapevolezza, indispensabili per raggiungere l’equilibrio interiore. Quando si pratica in solitaria (ma anche in gruppo) sarebbe opportuno farlo in silenzio (senza parlare) e in un ambiente tranquillo, senza distrazioni, per permettere un continuo “ascolto” del proprio corpo e della propria energia, ristabilendo cosi l’unità mente-corpo e migliorando la capacità di concentrazione; la ricettività sia interna, sia verso l’esterno che si tende a sviluppare, aumenta il nostro livello di attenzione.

La mancanza di aspettative inoltre aiuta ad ottenere prima i risultati: è importante abbandonarsi alla pratica, seguendo i suggerimenti del proprio insegnante, con desiderio di cambiare e mettersi alla prova.

Gli esercizi del Taijiquan, che si apprendono durante la pratica, si basano sulle conoscenze di anatomia, fisiologia umana e medicina tradizionale cinese e, se vengono eseguiti correttamente rispettando i principi teorici, favoriscono un riequilibrio energetico dell’organismo. La ripetizione di questi movimenti, abbinata ad un adeguato rilassamento e ad un particolare allineamento (assetto biomeccanico), è molto utile per accrescere la salute, la vitalità, aumentare la propria agilità, mantenere un buon equilibrio psicofisico e migliorare il proprio sistema energetico.

L’esecuzione lenta di movenze morbide e fluide lenisce in breve tempo gran parte dei dolori articolari legati alla colonna vertebrale e risolve i problemi posturali legati alla sedentarietà o ad una postura scorretta; migliora la pressione sanguigna, la digestione, la respirazione.

La continuità e l’armonia con cui si ripetono i movimenti, potenti ma leggeri, favoriscono, nel tempo, la meditazione; questo permetterà di ristabilire un equilibrio interiore che rafforzerà personalità e autostima.

Non bisogna però dimenticare che il Taijiquan è, e resta, un’arte marziale; il praticante deve sentire nel corso della sua pratica, accrescere la propria forza e riuscire a sviluppare la propria potenza. Ciò detto va da sé che ciascun individuo può avvicinarsi al Tai Chi prediligendo anche solo una delle caratteristiche sopra descritte ed affrontare la pratica per l’aspetto terapeutico, oppure per quello energetico o infine per quello marziale. Per comprendere il senso profondo del Taijiquan è però indispensabile conoscere l’arte nella sua intera complessità.

Il Taijiquan può essere praticato a tutte le età, e per tutta la vita. Tuttavia per ottenere i risultati per i quali il Tai Chi è divenuto famoso in tutto il mondo, bisogna applicare bene ciò che ci viene insegnato: “disciplina, perseveranza e pazienza”, praticare cioè con costanza e per lungo tempo.

Per concludere possiamo dire che il Tai Chi è una esperienza interiore nient’affatto dissociata dal corpo, dove ciò che si vede esternamente rappresenta appena la punta di un iceberg. La sua pratica va dunque sperimentata per essere compresa.

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